Oggi è un rituale per le feste etniche in
cui migliaia di persone si incontrano con tamburelli e altri
strumenti tipici acustici per suonare e ballare insieme.
Antichissima tradizione di musico-danza-terapia salentina, oggi molto praticata a scopo culturale, ricreativo, terapeutico.
Antichissima tradizione di musico-danza-terapia salentina, oggi molto praticata a scopo culturale, ricreativo, terapeutico.
Fino a pochi decenni fa serviva a curare
le 'tarantate', donne (ma anche uomini) che durante i lavori in
campagna venivano morse dalla tarantola e impazzivano. Era necessario
allora chiamare i suonatori-guaritori che eseguivano questa musica
ritmata, ripetitiva, ossessiva che sostiene uno stato di trance.
Elemento base e anche simbolo della
Pizzica è il tamburello leccese; si suona in modo da dare il ritmo base,
deciso, costante e altri battiti in terzine che fanno anche suonare i
sonagli.
Il fenomeno del tarantismo è molto vasto e complesso, oggetto di studio da decenni di vari ricercatori, etnologi.
Il fenomeno del tarantismo è molto vasto e complesso, oggetto di studio da decenni di vari ricercatori, etnologi.
Dopo gli anni bui della colonizzazione televisiva, oggi
il neo-tarantismo dilaga tra i giovani, in situazioni conviviali
(sagre e feste in masserie), con questo ballo semplice e liberatorio
(trance-dance) o di corteggiamento.
Siamo nel Salento (prov. di Lecce,
Oriente d'Italia); è una calda sera d'estate, abbiamo voglia di far
quattro salti, di scoprire qualcosa: che facciamo? Andiamo ad una
sagra dove fanno la Pizzica. Festa in piazza tra luminarie,
bancarelle, persone a passeggio; sentiamo della musica, andiamo.
Sentiamo sempre più chiaro un bel ritmo, alziamo il passo...
Eccoci! Un cerchio di persone che suonano i tamburelli tipici salentini e altre nel cerchio che ballano...
Una volta nel Salento era diffuso il lavoro nei campi; non era raro essere morsi dalla tarantola, che in queste terre arse viveva bene.
Le persone pizzicate iniziavano a star male e l'unico modo per guarirle, da almeno un millennio, era suonare, lasciare che ballassero fino a 'guarire'.
Nel nostro secolo poi è arrivata la tv, la medicina occidentale, la psichiatria, che tentava di curare i 'malati', ma le ultime scoperte farmacologiche erano solo nuovi intrugli chimici, ben lontani dal 'guarire'. Chi poteva guarire erano i suonatori, persone comuni che nelle occasioni tiravano fuori i loro strumenti.
Eccoci! Un cerchio di persone che suonano i tamburelli tipici salentini e altre nel cerchio che ballano...
Una volta nel Salento era diffuso il lavoro nei campi; non era raro essere morsi dalla tarantola, che in queste terre arse viveva bene.
Le persone pizzicate iniziavano a star male e l'unico modo per guarirle, da almeno un millennio, era suonare, lasciare che ballassero fino a 'guarire'.
Nel nostro secolo poi è arrivata la tv, la medicina occidentale, la psichiatria, che tentava di curare i 'malati', ma le ultime scoperte farmacologiche erano solo nuovi intrugli chimici, ben lontani dal 'guarire'. Chi poteva guarire erano i suonatori, persone comuni che nelle occasioni tiravano fuori i loro strumenti.
L'orchestrina era formata da tamburelli,
una chitarra e una fisarmonica, un violino, che suonavano la Pizzica.
Era quindi musica popolare, che chiunque poteva suonare; la musica non
era fine a se stessa, ma era terapeutica; in realtà, oltre il morso
del ragno, c'era una forte voglia di esprimersi, di liberare
un'energia che la comunità opprimeva.
Oggi, a distanza di molti anni, il
fenomeno ridiventa forte: nel Salento e non solo c'è sempre più voglia
di Pizzica: una etnomedicina, un ballo libero che rilassa corpo e
mente; un modo per stare insieme ai vecchietti carichi di storia; un
modo per riprendersi un modo di esprimersi e divertirsi primitivo; e
oltre la musica, il ballo, i canti, un qualcosa di misteriosamente
umano, che dalla notte dei tempi si perpetua"...
Mmh.. Diciamo che non è tutto corretto. Ci sono un po' di imprecisioni
RispondiEliminaIl ragno compare solo come un elemento simbolico, carico di contenuti. Le donne non erano veramente morse nè da ragni, nè da serpenti, scorpioni e via dicendo. La storia è molto più complicata, lunga e complessa.
RispondiEliminaDi tutto ciò che si sente in giro sul tarantismo, questo è l'ennesimo minestrone "turistico" che non fa altro che portare confusione e dire corbellerie. Vorrei vedere in che contesto "oggi è molto pratica a scopo terapeutico". La pizzica ha origini e sviluppi individuate da studi accreditati e non si può continuare a dire quello che pare e piace giusto perchè è prassi associare Salento-pizzica. Lasciamo perdere poi la dicitura "Oriente d'Italia" di stampo massonico. Ormai la moda di enfatizzare ogni cosa che si sente dire sfiora il ridicolo. Immagino che se è questo che si presenta ai turisti non si fa nè un servizio alla cultura nè alla tradizione del Salento, banalizzando ciò che invece rientra in prassi etnografiche molto più complesse.
RispondiEliminail resto lo potete trovare su http://www.perledelsalento.net/pizzica.htm
RispondiEliminacredo che l'autore sia Nunzio Stasi
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaE mi sa, allora, che è rimasto un po' indietro.. Si deve aggiornare
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