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luminarie |
A Galatina i Santi protettori sono San Pietro e San Paolo,
la leggenda narra che entrambi si fossero fermati in questo luogo
durante i loro viaggi di evangelizzazione del mondo, infatti nella
Chiesa Madre è conservato un masso su cui, si narra, si fosse seduto San
Pietro per riposare.
Per quanto riguarda San
Paolo, la leggenda vuole che fosse stato accolto in casa di un
cittadino galatinese, il Santo per ringraziarlo dell'ospitalità fece si'
che l'acqua del pozzo di quella casa fosse miracolosa.
L'uomo successivamente
dedicò proprio a questo Santo la piccola cappella nella propria casa e
da allora tutti i tarantolati si recavano nella cappella di san Paolo
per chiedere la grazia della guarigione dal morso delle tarante.
Il ricordo di quei balli disperati oggi si può scorgere solo nei fremiti dei tamburelli che fanno bella mostra di sé dalle bancarelle degli artigiani giunti per la festa. Galatina “sorvola” su ciò che è stato, mette via il fiele velenoso del ragno e fa spazio alla sua festa dei santi, rispettando il più rigoroso copione della tradizione come a rivendicare quella normalità che per diversi decenni le è stata negata: essere la bella cittadina che indossa l’abito buono in onore dei suoi patroni piuttosto che l’epicentro del dolore, la meta da raggiungere per alleviare la pena, almeno per un po’.
Seguendo i più classici canoni della tradizione salentina, dunque, Galatina si adorna delle luminarie di Mariano, tra ghirigori, frontoni e gallerie di luce la processione di San Pietro e Paolo, giovedì 28 alle 20, muove dalla chiesa dedicata ai santi. La statua di San Paolo è in cartapesta mentre San Pietro è raffigurato da un busto in argento portato a spalla dai membri del comitato festa e delle confraternite. La serata di festa cambia musica, dalle 22, con i suoni a cavallo tra tradizione salentina e musica balkan di Giro di banda, concerto dellla trascinante formazione del trombettista Cesare dell'Anna.
Venerdì 29 alle 18 presso il Palazzo della Cultura convegno sul tema "I luoghi del tarantismo" con immagini, fotografie e interventi di docenti di antropologia culturale. A seguire una rappresentazione danzante e scenografica del fenomeno. In serata si torna alle sinfonie bandistiche con la banda di Sogliano mentre il cielo si accende con lo spettacolo di fuochi d’artificio della ditta La pirotecnica del Sud, di Galatina, e la ditta Pascali di Castrì.
Ancora musica popolare salentina, questa volta nel solco della tradizione, sabato 30 con “La notte della pizzica salentina” che vede alternarsi sul palco Li Pizzimeni e i Kamafe
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