giovedì 7 giugno 2012

le origini della pizzica

"E' difficile dire cosa sia la Pizzica. Giusto per avere un'idea, nel passato era un rituale di cura dal morso della tarantola; un gruppo di uomini con tamburelli, una chitarra, un organetto diatonico suonava di continuo (anche per molti giorni) finchè la tarantata, con un ballo ossessivo e ripetitivo, non esauriva la carica del veleno.
Oggi è un rituale per le feste etniche in cui migliaia di persone si incontrano con tamburelli e altri strumenti tipici acustici per suonare e ballare insieme.
Antichissima tradizione di musico-danza-terapia salentina, oggi molto praticata a scopo culturale, ricreativo, terapeutico.
Fino a pochi decenni fa serviva a curare le 'tarantate', donne (ma anche uomini) che durante i lavori in campagna venivano morse dalla tarantola e impazzivano. Era necessario allora chiamare i suonatori-guaritori che eseguivano questa musica ritmata, ripetitiva, ossessiva che sostiene uno stato di trance.
Elemento base e anche simbolo della Pizzica è il tamburello leccese; si suona in modo da dare il ritmo base, deciso, costante e altri battiti in terzine che fanno anche suonare i sonagli.
Il fenomeno del tarantismo è molto vasto e complesso, oggetto di studio da decenni di vari ricercatori, etnologi.

 Dopo gli anni bui della colonizzazione televisiva, oggi il neo-tarantismo dilaga tra i giovani, in situazioni conviviali (sagre e feste in masserie), con questo ballo semplice e liberatorio (trance-dance) o di corteggiamento.

Siamo nel Salento (prov. di Lecce, Oriente d'Italia); è una calda sera d'estate, abbiamo voglia di far quattro salti, di scoprire qualcosa: che facciamo? Andiamo ad una sagra dove fanno la Pizzica. Festa in piazza tra luminarie, bancarelle, persone a passeggio; sentiamo della musica, andiamo. Sentiamo sempre più chiaro un bel ritmo, alziamo il passo...
Eccoci! Un cerchio di persone che suonano i tamburelli tipici salentini e altre nel cerchio che ballano...
Una volta nel Salento era diffuso il lavoro nei campi; non era raro essere morsi dalla tarantola, che in queste terre arse viveva bene.
Le persone pizzicate iniziavano a star male e l'unico modo per guarirle, da almeno un millennio, era suonare, lasciare che ballassero fino a 'guarire'.
Nel nostro secolo poi è arrivata la tv, la medicina occidentale, la psichiatria, che tentava di curare i 'malati', ma le ultime scoperte farmacologiche erano solo nuovi intrugli chimici, ben lontani dal 'guarire'. Chi poteva guarire erano i suonatori, persone comuni che nelle occasioni tiravano fuori i loro strumenti.

L'orchestrina era formata da tamburelli, una chitarra e una fisarmonica, un violino, che suonavano la Pizzica. Era quindi musica popolare, che chiunque poteva suonare; la musica non era fine a se stessa, ma era terapeutica; in realtà, oltre il morso del ragno, c'era una forte voglia di esprimersi, di liberare un'energia che la comunità opprimeva.
Oggi, a distanza di molti anni, il fenomeno ridiventa forte: nel Salento e non solo c'è sempre più voglia di Pizzica: una etnomedicina, un ballo libero che rilassa corpo e mente; un modo per stare insieme ai vecchietti carichi di storia; un modo per riprendersi un modo di esprimersi e divertirsi primitivo; e oltre la musica, il ballo, i canti, un qualcosa di misteriosamente umano, che dalla notte dei tempi si perpetua"...

7 commenti:

  1. Mmh.. Diciamo che non è tutto corretto. Ci sono un po' di imprecisioni

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  2. Il ragno compare solo come un elemento simbolico, carico di contenuti. Le donne non erano veramente morse nè da ragni, nè da serpenti, scorpioni e via dicendo. La storia è molto più complicata, lunga e complessa.

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  3. Di tutto ciò che si sente in giro sul tarantismo, questo è l'ennesimo minestrone "turistico" che non fa altro che portare confusione e dire corbellerie. Vorrei vedere in che contesto "oggi è molto pratica a scopo terapeutico". La pizzica ha origini e sviluppi individuate da studi accreditati e non si può continuare a dire quello che pare e piace giusto perchè è prassi associare Salento-pizzica. Lasciamo perdere poi la dicitura "Oriente d'Italia" di stampo massonico. Ormai la moda di enfatizzare ogni cosa che si sente dire sfiora il ridicolo. Immagino che se è questo che si presenta ai turisti non si fa nè un servizio alla cultura nè alla tradizione del Salento, banalizzando ciò che invece rientra in prassi etnografiche molto più complesse.

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  4. il resto lo potete trovare su http://www.perledelsalento.net/pizzica.htm

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  6. E mi sa, allora, che è rimasto un po' indietro.. Si deve aggiornare

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