MARIA PATAVIA UN’ARTISTA CONTEMPORANEA
(Valentina Balduzzo)
(Valentina Balduzzo)
"Maria Patavia imprime sulla tela le sue sensazioni ed emozioni più profonde rispetto a quello che la vita le porta ogni giorno in dono, attraverso forme e colori che rendono la trasmissione e comprensione del suo mondo intimo molto più vicine alla sensibilità di ognuno di quanto si possa credere da una visione
superficiale. Le caratteristiche principali della sua produzione sono: la presenza costante di simbolismi legati al mondo animale o vegetale, come a voler sottolineare il profondo legame che intercorre tra essere umano e natura, legame molto spesso rinnegato e tutto da ritrovare nel mondo reale, accompagnato da figure femminili, a volte sicure e fiere altre volte insicure e tormentate, a cavallo di equilibri non sempre facili.
Altre caratteristiche, più omeno costanti sono: sipari sull’infinito, rappresentato da un cielo azzurro e terso che si espande a perdita d’occhio; il mare quasi sempre in tempesta; astrattismi di forme per lo più accennate perse nei colori più vari; geometrie a volte nebulose e a volte squadrate; senso e voglia di libertà espresso attraverso i lunghi capelli, di donne voluttuose sconvolti dal vento o più semplicemente lasciati sciolti.
superficiale. Le caratteristiche principali della sua produzione sono: la presenza costante di simbolismi legati al mondo animale o vegetale, come a voler sottolineare il profondo legame che intercorre tra essere umano e natura, legame molto spesso rinnegato e tutto da ritrovare nel mondo reale, accompagnato da figure femminili, a volte sicure e fiere altre volte insicure e tormentate, a cavallo di equilibri non sempre facili.
Altre caratteristiche, più omeno costanti sono: sipari sull’infinito, rappresentato da un cielo azzurro e terso che si espande a perdita d’occhio; il mare quasi sempre in tempesta; astrattismi di forme per lo più accennate perse nei colori più vari; geometrie a volte nebulose e a volte squadrate; senso e voglia di libertà espresso attraverso i lunghi capelli, di donne voluttuose sconvolti dal vento o più semplicemente lasciati sciolti.
Questi sono i mezzi attraverso i quali Maria ci invita a non dare troppa importanza ai bisogni materiali, che ci incatenano alla follia irrazionale del dove essere, quando in ognuno di noi già c’è un mondo in embrione tutto da scoprire, paradossalmente razionale perché proprio ad ogniessere umano, che potremmo definire, in contrapposizione alla logica dominante, il voler essere. Il dover essere è alienante, il volere essere è la base più naturale da cui costruire il proprio io non solo emotivo. E’ certo che, quante più persone cominceranno a ragionare in questi termini, tanto più l’umanità avrebbe la possibilità di invertire la spirale di degrado in cui è incanalata da millenni."
Nessun commento:
Posta un commento